Un dribbling secco per lasciare sul posto i pregiudizi. Un movimento per smarcarsi dagli stereotipi. Un gesto per acchittarsi la sfera e scaraventare un tiro micidiale, capace di abbattere muri e barriere culturali. Questo è quello che fanno ogni giorno le calciatrici come Arianna Pomposelli per superare certi schemi e convenzioni.
Il lavoro svolto da Arianna fuori dal rettangolo di gioco, insieme a iniziative come In campo Diversi Ma Uguali, un progetto promosso da OPES, Divisione Calcio a 5, AICEM e Sport Senza Frontiere, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento pari opportunità e con il patrocinio di CONI, Regione Lazio e dei Comuni di Roma e Firenze, permetteranno all’Italia di recuperare posizioni nella classifica stilata dal World Economic Forum che prende in considerazione il gender gap.